La pittura ha la capacità di donare l’immortalità ai soggetti che ritrae: chi di noi non conosce la Gioconda? Chi non si è lasciato emozionare dall’appassionato “Bacio” di Hayez? Quanti di noi, guardando l’autoritratto di Van Gogh, non si sono sentiti vicini a quest’uomo tormentato e geniale? Insomma, l’arte regala ai posteri frammenti di mondi e di visi che altrimenti sarebbero scivolati nell’oblio. Il merito della pittura en plein air, all’aria aperta, è stato quello di uscire dalle accademie e immergersi nel mondo, rendendo immortali anche paesi, città, scorci e monumenti. Non ci credete? Bene, allora venite con noi in questo breve excursus in 5 luoghi resi immortali dalla pittura.
1. Chiesa di Notre-Dame d’Auvers (Île-de-France)
Tra i dipinti più celebri di Vincent Van Gogh c’è “La chiesa di Auvers”, quadro a olio del 1890, che raffigura la chiesetta nell’omonimo paese di Auvers-sur-Oise, nella regione dell’Île-de-France.
Il paese è celebre non solo perché nel tempo ha ospitato diversi artisti di fama mondiale (come Cezanne o Pissarro), ma anche perché qui morì ed è tutt’ora sepolto il pittore olandese, insieme al fratello Theo. Non a caso oggi Auvers è definito “il villaggio degli artisti”. Altri due dipinti famosi che raffigurano Auvers-sur-Oise sono “Campo di grano con volo di corvi”, sempre di Van Gogh, e “La casa dell’impiccato” di Cezanne.
La chiesa di Notre-Dame d’Auvers è una piccola struttura di stile gotico, originaria del XIII secolo, ed è tutt’ora visitabile.
2. Cattedrale di Rouen (Normandia)
Restiamo sempre in Francia, visto che sono stati i francesi i primi a praticare la pittura all’aria aperta, e spostiamoci in Normandia, per la precisione a Rouen, la cui splendida cattedrale è famosa oltreconfine grazie al ciclo pittorico di Claude Monet dedicato allo studio della luce nei diversi momenti della giornata sulla facciata ovest della chiesa.
La cattedrale di Notre-Dame de Rouen è considerata una delle più grandi e sfarzose chiese gotiche della Francia. Pensate che è stata l’edificio più alto del mondo tra il 1876 e il 1880, grazie alle sue guglie e ai suoi pinnacoli! Dal 1862 è riconosciuta tra i monumenti storici di Francia. Non c’è da stupirsi che abbia ammaliato pittori e artisti!
3. Il borgo di Dolceacqua (Liguria)
Torniamo in terra italica, ma sempre con una connessione all’arte francese. Conoscete il piccolo borgo ligure di Dolceacqua? Se la risposta è no, fatevi un giro su Google: capirete subito il motivo per cui questo accrocco di case abbia ammaliato anche il già citato Claude Monet! Sito nel ponente ligure, in provincia di Imperia a pochi passi dal confine con la Francia, Dolceacqua è un borgo tipicamente medievale, dominato dall’alto dal Castello Doria e caratterizzato dall’iconico ponte a schiena d’asino. Oggi è Comune Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Monet trascorse in Liguria più di due mesi, affascinato dai colori e dalla bellezza del paesaggio. Numerosissime le tele che compose durante la sua permanenza ligure, tra cui quella che nel 1884 immortalò proprio Dolceacqua, “Il ponte e il castello”.
4. La montagna di Sainte Victoire (Provenza)
Tra i 5 luoghi resi immortali dalla pittura, lui non poteva mancare! Massiccio montuoso calcareo nella valle nei pressi di Aix-en-Provence, il Sainte Victoire deve la sua fama soprattutto all’opera pittorica di Paul Cezanne: l’artista, infatti, dedicò svariati lavori alla montagna, prendendola quale continua fonte di ispirazione. Al Sainte Victoire Cezanne dedicò acquarelli, studi e dipinti a olio per oltre vent’anni, cercando progressivamente una sintesi sempre più esaustiva del paesaggio naturale: si può dire che la montagna sia stata la sua musa principale, austera e silenziosa.
Il paesaggio è ancora oggi alquanto suggestivo e merita una passeggiata, se non altro per provare a ripercorrere le orme del pittore francese e tentare di riprodurre il medesimo scorcio!
5. Tahiti (Polinesia Francese)
Parlare di Tahiti in un articolo dedicato alla commistione tra arte e luoghi significa puntare direttamente il dito sul cantore pittorico di quest’isola, Paul Gauguin, che vi trascorse gran parte della sua vita. L’artista, dalla personalità eclettica e inquieta, trovò a Tahiti una sorta di “paradiso perduto” e cercò di raffigurarlo nelle sue opere: imparò la lingua maori e riuscì ad essere accettato dalle comunità indigene.
Tahiti è la maggiore delle Isole del Vento della Polinesia Francese: di origine vulcanica, l’isola fu colonia francese dal 1880. Oggi vive soprattutto di turismo: che ne dite, organizziamo un retreat artistico di Dipingiamo all’Aperto laggiù?